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Se sei
nella tempesta e hai paura…
del pastore avventista Marco
Cannizzaro
Caro amico,
mi chiedevi se dobbiamo avere paura, o meglio,
se come credenti possiamo avere paura o se questa sarebbe mancanza di fede. Non
lo so se troverò le parole giuste. Solo pochi giorni fa si parlava di una forte
influenza, pericolosa solo per persone molto anziane e molto ammalate. Tutto
quello che sta succedendo, il cambiamento improvviso dei toni
dell’informazione, mi trova veramente impreparato.
Credo che se analizziamo la situazione sul piano
razionale abbiamo davanti una malattia importante, che il nostro corpo non
conosce e che può provocare dei seri danni al nostro organismo. Dobbiamo averne
paura? Penso di sì: la paura ce l’ha donata il Signore, ci permette di essere
prudenti, di non esporci inutilmente a dei rischi, ci stimola a prendere le
giuste precauzioni e quindi ci permette di sopravvivere. Perché anche se la
Bibbia ci presenta Dio come «colui che
ti guarisce» (Esodo 15:26), questo non significa che siamo immortali o
impermeabili a qualunque pericolo. Ecco perché una sana paura è lecita.
E non è in conflitto con la nostra fede. La
Bibbia ci racconta di uomini di fede che hanno avuto paura perché si sono
sentiti in pericolo di vita, come Davide o Elia, o perché Dio li ha chiamati a
mettersi in gioco, a esporsi per lui. Penso a Mosè mandato dal potentissimo
faraone d’Egitto, al giovanissimo profeta Geremia, o ad Anania, un profeta a
cui il Signore ha chiesto di andare a cercare Saulo da Tarso, che lui conosceva
bene: era un pericoloso persecutore dei cristiani. Ma in quel momento era solo
un uomo fragile, colpito da cecità. Sarebbe diventato san Paolo, l’apostolo dei
pagani. Ma questo Anania non lo sapeva.
Però la fede ti permette di non essere terrorizzato
o paralizzato dalla paura e se Dio ti chiama vai, se Dio ti ferma, resti dove
sei. Ci sono dei testi biblici molto belli che mi rassicurano, perché mi fanno
capire che la mia, la tua vita è comunque al sicuro se noi l’affidiamo al
Signore, perché «noi siamo sicuri di
questo: Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano» (Romani
8:28). Un Dio sempre attento, che non sarà mai colto impreparato, come ci dice
in Salmi 139:9,10: «Se prendo le ali
dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano,
e mi afferra la tua destra». O Isaia 41:13: «Io sono il Signore tuo Dio, io ti prendo per mano e ti dico: Non
temere, sono qui ad aiutarti!». O Salmi 121:1,2: «Alzo gli occhi verso i monti: chi mi potrà aiutare? L’aiuto mi viene
dal Signore che ha fatto cielo e terra».1 Sì, Dio è
immensamente potente.
Però, c’è un episodio nei vangeli che mi ritorna
particolarmente in mente ogni volta che mi sento in pericolo o che ho paura.
Gesù e i suoi discepoli stanno attraversando il lago di Tiberiade. Gesù è molto
stanco e rapidamente si addormenta su un cuscino nella parte posteriore della
barca. Improvvisamente si scatena una tempesta, la barca si riempie di acqua e
i discepoli hanno la sensazione di non potercela fare, così si precipitano da
Gesù, che continuava a dormire, e lo svegliano, rimproverandolo, chiedendogli
se non gli importasse nulla che annegassero. Gesù si sveglia, sgrida il mare e
il vento e tutto si calma. Poi guarda i discepoli pietrificati davanti a quella
manifestazione di potenza e gli chiede perché avessero paura. Non si fidavano
ancora di lui?
Ecco, non so se ci sono riuscito, ma forse quello che volevo veramente dirti è che nelle tempeste della vita, e quella che stiamo vivendo lo è sicuramente, dopo avere fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità, forse quello che ci rimane ancora da fare è salire su quella barca e chiedere di avere un pochino di spazio su quel cuscino in cui sta dormendo Gesù. Ti abbraccio forte!
Ecco, non so se ci sono riuscito, ma forse quello che volevo veramente dirti è che nelle tempeste della vita, e quella che stiamo vivendo lo è sicuramente, dopo avere fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità, forse quello che ci rimane ancora da fare è salire su quella barca e chiedere di avere un pochino di spazio su quel cuscino in cui sta dormendo Gesù. Ti abbraccio forte!
Paura.....il sentimento o per meglio dire "la sindrome" che ha condizionato sempre la mia vita.....tanta l'ansia tanta la preoccupazione per tutto e molte volte per niente...........
RispondiEliminaGrande la lotta interiore nel dubbio: nica sei sicura di essere sentitamente cristiana?Sei sicura di fidarti di Gesù senza se e senza ma..? Aver fiducia in Gesù è lo stessa che dire ho fede in Gesù.....e allora? E' una lotta interiore pesante da vivere e mi pare infinita.
Per certi versi però avere dubbi è buono, troppi sono i cinici, gli irresponsabili, gli indifferenti a cui non importa altro che di se stessi. Anche la paura è comunque buona perchè ci contrassegna come veri esseri umani con tutti i nostri limiti.
Anche il Signore Gesù ha vissuto fino in fondo il sentimento umanissimo della paura nel Getsemani quando angosciato profondamente trasuda sangue ma poi si affida totalmente nelle mani del PADRE............e negli ultimi istanti URLA da VERO UOMO la Sua paura dell'abbandono e della solitudine
Questo mi fa dire che pur amando il Signore profondamente, devo continuare ancora e ancora a combattere la mia personale battaglia con la paura
Ciao Nica
grazie| don Giacomo
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